Fino a 10 anni fa si poteva avviare un progetto di e-commerce senza particolari competenze e senza un budget importante.
Oggi le regole d’ingaggio quando si affronta un progetto di questo tipo sono molto cambiate, i grandi player come Amazon hanno cambiato radicalmente l’approccio dell’offerta online e la sua gestione, specialmente nelle abitudini all’acquisto degli utenti.
Sono molto frequenti le richieste dal Covid-19 di aziende di commercio che non si erano mai aperte alla possibilità di creare il loro Asset Digitale o che già lo hanno strutturato ma in maniera del tutto basic senza alcun rendimento.
Porto ad esempio la storia di una richiesta recente dove l’azienda ci ha direttamente richiesto di realizzare un e-commerce di ultima generazione legandolo al suo gestionale di magazzino.
Il gestionale, estremamente datato, riportava erroneamente un’ampia compatibilità con tutti i sistemi di e-commerce, una volta accertato con il fornitore del software che gli aggiornamenti effettivamente si fermavano a diversi anni prima decidiamo di sviluppare noi il software di raccordo per legare il gestionale a Magento 2 con un buon risultato in termini operativi dell’infrastruttura.
Il cliente progressivamente ci ha richiesto sempre più automazioni del sistema che hanno comportato un’estrema evoluzione di tutto il sistema fino ad interagire in tempo reale anche con Ebay, Amazon ed altri Store Online.
Passano i mesi e si evidenzia una piena volontà del cliente ad estremizzare sempre di più il lato infrastrutturale ma viene completamente ignorato, sebbene sia stato consigliato costantemente dal nostro Team MKT, il lato dello sviluppo Marketing Online.
Il cliente, legato ad una logica leggendaria sugli arbori del web, era ed è, fermamente convinto che un e-commerce oggi possa andare da solo, con una sola persona a gestirlo, forse neanche quella e senza alcun budget pubblicitario.
E’ importante, prima di affrontare un progetto come un grande e-commerce, strutturare un budget ben definito, su un tempo medio di due anni, che preveda un 50% di spese dedicate allo sviluppo dell’infrastruttura ed un 50% dedicato al budget pubblicitario online, in quanto sul web oggi più che mai la presenza massiva d’offerta fa sì che non ci sia alcuna possibilità di emergere anche se si ha un buon brand ed una potente infrastruttura e-commerce.
Successivamente al fine-tuning dell’e-commerce il budget pubblicitario deve impegnare anche l’80% del budget di spesa complessivo per poter sviluppare risultati di vendita sufficienti a garantire un buon ritorno economico e quindi una piena sostenibilità del progetto.
Tornando alla nostra storia, ad oggi questo e-commerce sta rendendo 1/6 del suo potenziale effettivo e nonostante abbiamo proposto più volte il nostro servizio DMA – Digital Marketing Assistant che in un piano mensile offre il servizio di Digital Strategy completo che può ben sostenere questa necessità senza alcun impegno di risorse umane da parte del cliente, questo resta completamente fermo sulla sua idea che sul web c’è spazio e visibilità per tutti, cosa che se fosse vera manderebbe sul lastrico domani stesso Google, Meta ed affini.
Andrea Ionta